40.000 anime tra i Castelli Romani e il Grande Raccordo
Anulare. Tre stazioni ferroviarie, un aeroporto internazionale. Stratificazioni
edilizie che vanno dai reperti archeologici di età romana al boom edilizio
popolare degli anni ’80, che fanno di questo comune satellite della Capitale un
caso esemplare di paesaggi ora desolati ora sorridenti che si intersecano.
Ma che cosa vuol dire vivere e crescere
a Ciampino? Che cosa vuol dire fare il pendolare? Qual è il significato della
vita in periferia, quando l’identità reale o presunta del territorio è quella
di una “borgata castellana”?
Questo progetto fotografico azzarda risposte a queste domande osservando le
strade, le architetture, le mura, tutto l’arredo urbano e, inevitabilmente, la
presenza umana presente e passata.
Andare su e giù a Ciampino, per 25.000 lire al mese, come
faccio, è una cosa insopportabile. Eppure la sopporto... (P. P. Pasolini,
1954)
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