mercoledì 4 giugno 2014

Verdiana Aida - Il Silenzio dell''Iceberg


Le parole che non trovo.
Lo scopo di questo progetto parte da una necessità personale di ricercare attraverso la fotografia quelle parole intime e tremolanti che servono a spiegare il dolore di un abbandono.
Quello che è successo è cosa ordinaria nel nostro oggi ma cosa straordinaria è il saper affrontare la separazione dei genitori con ascolto, cura e coraggio. La mia famiglia non so se era come quella di chiunque altro ma c'era e questo mi bastava. Le cose che non andavano si conoscevano bene ma facevano parte del tutto, di quell'equilibrio/squilibrio scomodo e rassicurante. Ora siamo come l'iceberg, questa grande massa di ghiaccio galleggiante alla deriva nel mare. Le nostre lacrime e il nostro dolore contorto rimangono sotto la superficie marina come la maggior parte del ghiaccio dell'iceberg ed è difficile immaginarne le dimensioni.


Cesare Pavese. Anche tu sei l'amore.

Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro.


Mariangela Gualtieri. Caino.

Peso addosso. Che ho.
Massa preme su cuore e resta.
Mi sdraio e viene a dormire con me
il nero animale, non molla la presa di me.
Non è dolore, come quando mi taglio
o mi schiaccio. E' un buio tutto addosso.
Il contrario della gioia. E' più di un male.
Si mette nel respiro, afferra
stomaco polmone, stringe la gola
è dentro la voce, e ovunque io guardo
s'alza un velo scuro fra me e le cose.
Non è dolore. E' di più.
Non c'è un punto che duole
non mi fa male da nessuna parte
è tutto infettato da un'ombra
di dentro e di fuori, tutto intaccato
e resta, non cede, non allenta la presa.

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